Chi sono
Mi chiamo Marco Tritto e sono una guida turistica dal 2012, epoca in cui ho cominciato a esercitare questa professione nella magnifica Basilica di San Pietro e nei Musei Vaticani presso un tour operator interno. L’arte è da sempre una mia passione, motivo per cui ho conseguito una specializzazione a Firenze sui beni culturali avendo già delle solide basi nella mia materia preferita: la storia. Il mio percorso universitario, tuttavia, si è incentrato sulle lingue straniere che reputo essere il mio cavallo di battaglia. Presso “Sapienza” ho conseguito la Laurea Magistrale in “Scienze linguistiche, letterarie e della traduzione” in francese, spagnolo e portoghese. Oltre alla storia dell’arte tra le mie passioni c’è sicuramente tutto ciò che ha a che fare con il linguaggio e la comunicazione come l’etimologia, la semantica, la grammatica, la fonetica, la dizione. Basti pensare che durante buona parte del mio tempo libero sono solito imparare nuove lingue e accrescere il mio bagaglio di conoscenze poiché sono convinto che è attraverso lo studio di un idioma che si possono oltrepassare le differenze culturali e vivere al meglio un determinato popolo. Se ciò che ho appena detto viene applicato al mestiere di guida turistica si capisce benissimo quanto sia fondamentale conoscere le lingue in tutte le sue sfaccettature per poter trasmettere al meglio l’unicità del mondo romano non solo ai turisti stranieri, ma anche al turista italiano che così ha la possibilità di comprendere le proprie origini e la propria identità.
Sia l’arte che le lingue hanno quindi avuto un peso predominante nella mia formazione e sin dalle mie prime esperienze professionali mi sono sempre più affezionato al contatto con il pubblico nel contesto di Roma, una città in cui ho deciso di vivere e che ho volutamente scelto poiché ritengo che nessuna altra realtà né italiana né estera possa competere con la Città Eterna: l’incredibile numero di chiese e cappelle, la capillare presenza di monasteri e abbazie, gli innumerevoli parchi e musei archeologici, la vastità degli spazi sotterranei, la onnipresente dicotomia tra sacro e profano, tra paganesimo e un ultraradicato cristianesimo.
Roma offre un panorama storico a 360° dall’antichità fino all’arte contemporanea senza soluzione di continuità ed è ciò che la rende peculiare e tra le città più visitate al mondo. Stendhal diceva che se si restava a Roma per almeno 12 giorni non si sarebbe più andati altrove e molto probabilmente aveva ragione poiché sono da sempre stato persuaso dall’idea che una singola vita non sia sufficiente per contemplare la vastità dei tesori che la nostra metropoli possiede.
Da qui appunto l’idea di “Romantiqa”, nome che evoca non solo la gloriosa classicità dell’Urbe (Roma antica), ma, anche, a seconda di come venga letta, un aspetto squisitamente passionale (romantico, appunto); inoltre il nome stesso vuole rimandare anche al Romanticismo ottocentesco dell’epoca napoleonica in cui nasce la concezione stessa di “museo” e di “patrimonio”. Il mio intento è quello di dare a tutti la possibilità di fare un viaggio in cui si vada a ritroso nel tempo e, al contempo, di gettare uno sguardo sulla Roma odierna attraverso le mie visite guidate dove cercherò di suscitare la curiosità dei visitatori sul valore che noi attribuiamo alla statuaria, all’architettura e alla pittura, sull’importanza che ha avuto la civilità romana nel passato e quali lezioni possiamo trarne in un mondo attuale in continua evoluzione. Il mio dovere, ma anche piacere, è quello di essere un ambasciatore della cultura e di spingere ad interrogarsi sulla sensibilità che noi abbiamo su tutto ciò che ci circonda che non è solo proprietà del comune di Roma e di quelli limitrofi, ma di tutta l’umanità e di cui siamo noi oggi responsabili per il mondo e le generazioni future.